Un viaggio che si rispetti, secondo il mio punto di vista, è girare la chiave del proprio mezzo e partire, senza fretta e senza tanti progetti seguire il flusso, senza se e senza ma. Una visione utopistica per molti, lo era anche per me sino a qualche anno fa ma poi, per una serie di vicissitudini, sempre siano benedette, ho imparato a vedere la vita ed il tempo che mi rimane da un’altra prospettiva.

Non so ancora quando, da dove iniziare, che ordine seguire ma intendo fare tutti i trekking del cammino di Santiago de Compostela, se non erro sono 7/8, pertanto dividerò in tappe quel viaggio. Intendo percorrerlo a piedi con l’ amico e compagno di viaggio Taro. Questo è anche un modo per viaggiare lenti, più lenti di così si muore. È anche un modo di assaporare la vita ed il territorio del Portogallo, mi aiuterà anche a fare un normale confronto tra Spagna e Portogallo. Confrontare le due nazioni sarà inevitabile.

Credo che sia anche un modo intelligente per scoprire a fondo le due nazioni, nelle similitudini, nelle differenze e nelle cose che le accomunano in modo più intenso.

Quando parlo con gli amici o semplicemente con chi sa che sto cambiando vita e dico che un buon 30% del progetto non è assolutamente pianificato, per scelta, il Portogallo ne è la dimostrazione. Mi serve come prova d’esame personale per uscire dalla mia zona di comfort. Ogni essere umano tende ad accomodarsi nella tranquillità. Io ho deciso di fare questa scelta di vita, proprio per essere ogni giorno “costretto” ad uscire da questa mia zona di comfort. Sei tu, Madre Natura, ciò che imparerò a conoscere strada facendo con il mio amico peloso, tutto questo con annessi e connessi.